Angiolina Cammina Cammina – Scena seconda e terza

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Angiolina, nella Prima Scena, è arrivata e si è sistemata dalla Signora Agata; in questa scena verrà messa alla prova per la prima volta.

Buona lettura

SCENA SECONDA

Angiolina rientra a casa dalla spesa.

ANGIOLINA Bene è facile, allora si mette a bollire l’acqua con un po’ di sale, poi quando gugghia si aggiunge la farina e si mescola, si mescola, si mescola fino a quando non si fa dura. E io chissà che mi paria… almeno così ha detto la signora al mercato, anche se non capiscia quanto devo mescolare… forse manco l’ha detto… signora Agata, quanto ci vuole a cucinare la polenta?

SIGNORA AGATA Dovresti saperlo

ANGIOLINA Ma io non l’ho mai fatta e manco mia madre, da noi non si mangia

SIGNORA AGATA Ma ti sei informata no?

ANGIOLINA Vabbè secondo me si capisce mentre si mescola quando è pronta

SIGNORA AGATA (guarda l’orologio) E quando dovremmo mangiarla la polenta?

ANGIOLINA Adesso! Tempo di farla…

SIGNORA AGATA Per la mezza è pronta?

ANGIOLINA Per l’una e mezza? Sì! non credo ci vuole tanto

SIGNORA AGATA Ora che stai facendo?

ANGIOLINA (versa la farina tutta insieme)  L’acqua bolle… “quando bolle l’acqua versi la farina della polenta”, la signora ha detto così!

SIGNOTA AGATA Ha detto di versarla tutta in una volta?

ANGIOLINA Versi la farina… non mi ha detto come… o forse non ho capito, diceva certe parole in milanese

SIGNORA AGATA Beh ma tu sei una cuoca esperta

ANGIOLINA Ma tanto è uguale! E poi ha detto di mescolare, mescolare sempre… per fare una buona polenta è importante mescolare! Questo l’ho capito

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SIGNORA AGATA E come mescoli?

ANGIOLINA Perché c’è un modo preciso per mescolare?

SIGNORA AGATA Non lo so… chiedevo… e cosa hai preparato di altro?

A GIOLINA Niente… mangiamo la polenta!

SIGNORA Senza nessun tipo di accompagnamento?

ANGIOLINA Ma secondo me ne esce tanta e ci basta per pranzo! guardate si sta facendo, ci sono già i primi pallini, sarà buonissima!!!

SIGNORA AGATA Quelli si chiamano grumi.

ANGIOLINA Oh che bello i primi “grumi” della mia polenta!

SIGNORA AGATA La signora del mercato ti ha detto che devono esserci i grumi?

ANGIOLINA No? Ma io lo so che ci sono i pallini nella polenta…

SIGNORA AGATA Ah lo sai!

ANGIOLINA Cavoli questi pallini sono grossi e stanno diventando duri… e mo chi ce la fa a girare… mi sa che sto sbagliando qualcosa… devo aggiungerci l’acqua?

SIGNORA AGATA Mmm non so

ANGIOLINA Oppure il latte? Dai ditemi qualcosa… qui si sta rovinando tutto

SIGNORA AGATA Perché non hai chiesto bene alla signora del mercato?

ANGIOLINA Ma quella mi ha detto che era facile…

SIGNORA AGATA Decidere di fare la polenta a mezzogiorno senza mai averla fatta prima… e senza nessun sugo o della carne per accompagnare… come pensavi di mangiarla?

ANGIOLINA Ora provo a recuperare… vedrete che esce e ci basta questa!

SIGNORA AGATA La polenta non si mangia da sola… se l’avessi chiesto lo sapresti! Ma cosa avevo in testa quando ti ho presa… cosa speravo…

ANGIOLINA Ma solo perché non so cucinare la polenta? So fare tante altre cose… e poi perché non me l’avete detto che stavo sbagliano?

SIGNORA AGATA Perché dovevi saperlo che si versa piano piano… e che si gira sempre nella stesso verso… e che ci vuole la carne da mangiare insieme!

ANGIOLINA Ma ve l’avevo detto che a casa mia non l’abbiamo mai mangiata… vabbè ora vi preparo una pasta veloce aglio, olio e ‘nduja, due patate bollite e siamo apposto per il pranzo

SIGNORA AGATA E’ l’una passata, io a quest’ora non pranzo!

ANGIOLINA Avete detto all’una e mazza?

SINGORA AGATA No io ho detto alla mezza, alla mezza!

ANGIOLINA Ma non potete stare a digiuno

SIGNORA AGATA Dovevi pensarci prima… ora vado a riposare e speriamo di cenare stasera!

ANGIOLINA Signora Agata, aspettate…

SIGNORA AGATA Stasera voglio cenare prima… alle 7 piatto in tavola

ANGIOLINA Va bene…

SCENA TERZA

Angiolina scrive una lettera alla madre

Cara madre, come state? Spero tutti bene. La mia salute è buona, anche se qui fa tanto freddo e nella mia camera non c’è manco un braciere. Ho preso dalla stoffa e mi sono cucita una coperta di lana, la maistra saria contenta, è uscita proprio bene. Fuori c’è na negghia che non avevo mai visto, puru la matina quando vaio al mercato a fare la spesa. E poi non si capiscia nenti, alle 8 quando vannu alla fatiga sono tutti agitati, vanno di prescia e ci sono machine e autobus pieni di persone. Ci sono molti paesani, fatigano alle fabbriche, ne hanno aperta un’altra qualche mese fa.

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La signora Agata para sempre arraggiata,non ci piacia come aggiusto il letto, vuole mangiare sempre presto e vacia e si curca come le galline. Non parliamo mai, anzi si lamenta che parlo troppo e sempre delle stesse cose… io parlo di casa mia, della nostra terra, di te e di papà ma a lei non interessa.

Vi penso sempre, soprattutto alle mie care sorelle che staranno crescendo e io non posso vederle. Mi raccomando dille di studiare tanto e bene l’italiano ca qua fanno tutti finta di non capire come parramo, manco fossimo stranieri.

Vi saluto e vi mando i soldi di questo mese, ho tenuto solo qualcosa per fare la coperta che vi ho detto.

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Calabrese di nascita, emiliana di adozione. Se si potessero studiare i miei geni si troverebbe qualcosa di legato ai viaggi. Per anni viaggiare era un modo per evadere da una vita che mi stava stretta: "a chi mi domanda la ragione dei miei viaggi rispondo che so bene quel che fuggo ma non quel che cerco." Adesso viaggio perché ho un continuo bisogno di scoprire, esplorare, conoscere, assaggiare. Amo viaggiare e scrivere, e poi di nuovo viaggiare e scrivere, senza sosta. Benvenuti nel mio piccolo mondo di viaggi, esperienza e vita!

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