#worstintravel: 5 cose che odio in viaggio!

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Evviva, un nuovo Tag a cui partecipare. E che Tag davvero particolare. Essì, perchè se in un blog di viaggi è facile raccontare dell’amore per i viaggi, di come ci si sente bene quando si è in stazione o aeroporto, di quanto anche il solo prenotare un viaggio ci faccia sentire vivi… molto meno facile è parlare di ciò che non ci piace dei viaggi.

Ed ecco che Beatrice de Il mondo secondo Gipsy ne parla e si inventa questo bel tag. E a seguirla tanti blogger non fanno altro che parlare e confrontarsi su tutte quelle cose che proprio non riusciamo a sopportare… probabilmente in nessuna occasione ma soprattutto in viaggio. E poi via a catena, si invitano altri blogger e il tag diventa virale. Nel mio caso, sono stata invitata da The Dax Box e la ringrazio!

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Le regole sono semplici:

  1. Citare l’ideatore, quindi Il mondo di Gipsy
  2. Citare chi ti ha invitato
  3. Rispondere con almeno due cose che proprio non sopportate quando siete in viaggio, non c’è un massimo.
  4. Taggare almeno 2 persone/blog, non c’è un massimo

E allora pronti, partenza… Via! Scateniamoci con le nostre lamentele… che lamentarsi ogni tanto non fa male!

Le chiese a pagamento! Ecco, se c’è una cosa che proprio non sopporto sono le chiese a pagamento. Sbaglio o le chiese sono un luogo di culto? Un posto dove sedersi e pregare? Perché allora devono essere a pagamento? E soprattutto perché alcune lo sono e altre no? La basilica di San Pietro, la chiesa per eccellenza non chiede nessun biglietto per entrarci, a Firenze sono a pagamento Santa Croce e Santa Maria Novella. A Venezia le chiese sono a pagamento solo per i turisti, mentre per i veneziani no, a loro viene garantito il diritto alla preghiera, a noi turisti no. E adesso anche per il Duomo di Milano, una delle mie chiese preferite, bisogna staccare il biglietto… sono solo 3 euro, di sicuro non divento povera per 3 euro, ma comunque non mi piace l’idea!

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I tour guidati, soprattutto nei musei! Io credo che l’audioguida sia uno delle invenzioni migliori. Con le tue cuffiette e il tuo telefono, sei totalmente libera di scegliere il percorso che preferisci, di ascoltare tutto, parola per parola, oppure solo le cose che ti interessano davvero. E poi, mentre sei lì, tutta impegnata ad ascoltare ed ammirare un quadro o un’opera ecco che il sole intorno a te si offusca… è un’eclissi? No, è solo una massa informe di gente, magari col cappellino giallo, che si piazza davanti o intorno a te con la loro guida e… addio pace! Io in quel momento non riesco più a concentrarmi, inizio ad ascoltare la guida, i commenti dei visitatori e tutto il resto… è più forte di me! E allora, scappo via!

I cinesi/giapponesi! No, non sono razzista… almeno non nella vita di tutti i giorni, ma quando sono in viaggio e becco un gruppo di cinesi/giapponesi (non ci provo neanche a cercare di distinguerli) che si fanno le foto davanti ad un monumento, una chiesa, una piazza in tutte le posizioni, sorridendo, piangendo, saltando e magari a testa in giù… e tu sei lì che aspetti per fare UNA foto, una semplice, rapida foto. Beh essere razzista è il minimo! Nella foto sotto, scattata al Capo di Buona Speranza (uno dei posti più belli che abbia mai visto), tutte le ombre che vedete sono, appunto, di un gruppo infinito di cinesi che proprio non volevano staccarsi da quell’insegna!

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I selfie-stick! Ecco io non sono proprio il tipo da selfie, poi ovviamente li faccio e mi diverto anche ma non acquisterò mai un selfie stick, quindi basta propinarmelo! Che poi, capisco che ho le bracce corte, ma ho anche un marito alto un metro e ottanta… e poi che vi pare, io riesco a fare dei selfie orrendi anche con le mie braccine corte e sono soddisfatta così! Guardate qua e non ditemi che i miei selfie non sono perfetti così!

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I posti affollati! Ecco, questo è uno dei motivi per cui scelgo sempre determinati posti e ne scarto degli altri quando decido la meta dei miei viaggi. Difficilmente mi troverete in un luogo di mare la settimana di Ferragosto! Mi dispiace ma perdere tempo per trovare parcheggio, andare alla ricerca di un posticino piccolo piccolo per piantare l’ombrellone e poi fare lo slalom tra gli asciugamani, ecco tutto questo non fa per me! Il mare sì, poco, ma a giugno o settembre!

E così anche io vi ho svelato tutte le mie insofferenze! Devo ammettere che pensavo fosse più difficile, mi dico sempre che sono una che si adatta e non si lamenta mai… e invece, ecco che se ci penso bene di cose che proprio non sopporto ce ne sono!

E adesso passiamo ai blogger da nominare… beh io continuo con i blogger che ho conosciuto per prima, quando ho iniziato quest’avventura chiamata Vieni via di qui e che hanno già partecipato altre volte ai miei Tag:

Silvia di Mangia Prega Scrivi

Raffaella col blog Piccola Sicilia

Donatella e il suo Mamma dove mi porti?

Non vedo l’ora di leggere i vostri post! A presto!

 

 

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Calabrese di nascita, emiliana di adozione. Se si potessero studiare i miei geni si troverebbe qualcosa di legato ai viaggi. Per anni viaggiare era un modo per evadere da una vita che mi stava stretta: "a chi mi domanda la ragione dei miei viaggi rispondo che so bene quel che fuggo ma non quel che cerco." Adesso viaggio perché ho un continuo bisogno di scoprire, esplorare, conoscere, assaggiare. Amo viaggiare e scrivere, e poi di nuovo viaggiare e scrivere, senza sosta. Benvenuti nel mio piccolo mondo di viaggi, esperienza e vita!

8 Commenti

    • Sì beh io quelle proprio non le sopporto. Capisco che alcune custodiscono fior fiore di opere d’arte e capolavori, ma non lo trovo comunque giusto.

  1. A me è successa la stessa cosa con un gruppo di giapponesi al Meridiano Zero di Greenwich: volevo fare una fotografia veloce, proprio per poter dire che ero stata lì, ma sono stata spintonata da un gruppo di vecchiette giapponesi che si sono lanciate con i loro scatti. E io, presa dal nervoso e dalla sconforto, ho lasciato perdere…

  2. Che nervi le chiese a pagamento! Ma a dire il vero le trovo raramente ma sono sempre a pagamento battisteri e campanili e soprattutto a Roma, le luci nelle chiese per vedere le opere!

    • Vero, le luci da accendere per vedere le opere! Una volta ho fatto saltare l’allarme con quelle luci… ma questa è un’altra storia.

  3. Anche io preferisco le audio guida, anzi, direi che ne sono una grande fan! Puoi vedere tutto con i tuoi tempi e senza disturbare nessuno, senza fare “muro” davanti a un’opera d’arte togliendo la visuale al resto del mondo, senza occupare uno spazio vitale di una mandria di bufali.

    Concordo con te!!! 🙂

    Elena

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