Racconta la tua città: la mia tana è Milano.

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Cupola Galleria Milano

La Rubrica Racconta la tua città continua e questa volta ospita una blogger italiana che, insieme ad un’amica, ha creato un blog davvero carino e interessante. Italia Russia Corner racconta di un legame tra il nostro bel paese e la grande e lontana Russia. Alessandra, una delle fondatrici, oggi però ci porta alla scoperta della sua “tana”, della sua città natale, della sua Milano. 

Mi ricordo una canzone di MI Fist (2003), il primo album dei Club Dogo, storico complesso hip hop milanese. Il ritornello dice: “La mia tana è Milano!“, e in effetti è così anche per me. 

Io amo la mia Milano, qui sono nata e cresciuta. Il Naviglio grande è il leitmotiv delle mie giornate da studentessa universitaria e da blogger. Sebbene io viaggi costantemente per il mondo tra Siberia (qui uno dei miei post), Mongolia, Francia, Germania, Austria, Milano resta sempre casa per me. 

Mi chiamo Alessandra e sono la fondatrice, nonchè web editor, di Italia Russia Corner, uno spazio sulla rete che si occupa di scoprire, descrivere, a volte anche creare, legami tra la patria di Pushkin e della di Dante. 

Oggi siamo sul meraviglioso blog Vieni Via di Qui di Roberta. La ringrazio tanto per avermi concesso questo spazio. 

Parliamo di Milano, la mia città, la mia città preferita. E’ la metropoli dei rapporti sociali interrotti in mezzo a reti di contatti infinite, la metropoli delle infinite gradazioni di grigio che sembrano tutte uguali, ma i tramonti sulla Darsena hanno i colori dell’arcobaleno, non ce n’è uno che somigli all’altro. 

Oggi vi porto con me per una piccola vacanza urbana, un’evasione milanese. E’ possibile per quanto possa sembrare un ossimoro.

La colazione al bar è da Dulcis, in via Marghera 49, nella bellissima zona dei ristoranti, del Teatro Nazionala, della Casa di Riposo dei Musicisti. Si presenta come un posto carino, variopinto, dove poter assaggiare cornetti, pasticcini di diverso genere, prodotti dolciari della tradizione siciliana come cannoli, cassatine e quant’altro, sorseggiando il vostro cappuccino. Potete farvi una gradevole passeggiata per il quartiere, uno dei più tipici, signorili e puliti di Milano, specialmente in questi giorni che sembra essere uscito il sole.

Da via Marghera a piedi si arriva a Piazza Wagner. Si scende in metropolitana, c’è la linea rossa M1 direzione Sesto I Maggio FS che porta a Piazza Duomo, una tappa immancabile, secondo me, per chi passa da Milano. Si può salire a vedere La Madunina, fermarsi per un aperitivo alla Terrazza Aperol, perdersi in Galleria Vittorio Emanuele o alla Rinascente.

Galleria Vittorio Emanuele II – di Pixabay

Tutto ciò fa indubbiamente parte della cultura meneghina, che si parli di svago, di storia o di architettura. In pochi però si rendono conto che c’è un altro luogo dove alberga parte del patrimonio artistico mondiale contemporaneo. È il Museo del Novecento, uno tra i miei preferiti qui a Milano.

È aperto al pubblico dal dicembre 2010 all’interno del Palazzo dell’Arengario in Piazza del Duomo, ospita una collezione di oltre quattromila opere di arte italiana del XX secolo.

Un altro luogo milanese che vale la pena visitare, interessante per gli affamati di novità e cultura, è sicuramente il MUDEC, Museo delle Culture. Si tratta di un polo espositivo inaugurato nel 2014, dedicato alla valorizzazione e alla ricerca interdisciplinare sulle culture del mondo. Si trova alla fine di via Tortona, nella zona del capoluogo lombardo dedicata al design e alla moda.

Via Tortona è come una lunga vena che collega Porta Genova alla famosa, o famigerata, circonvalla milanese.

Per un pranzo pantagruelico, longobardo, con prodotti buonissimi, piatti fatti in casa, tipici delle zone di Milano e dintorni, consiglio ad occhi chiusi la Cascina Caremma a Besate (MI). È vero, non è nella city, ma si mangia veramente bene. Inoltre questo agriturismo è adatto a ogni tipo di esigenza, è unico nel suo genere. Che lo visitiate con tutta la famiglia, in coppia, oppure con gli amici, saprà darvi il relax che cercate. Per pranzo il menù del ristorante della Caremma offre un menù con 15 portate, il prezzo è fisso: 30€. Gli ingredienti sono biologici e a km 0.

Cascina Caremma – di caremma.com

Nel pomeriggio, dopo aver digerito, potete godervi il centro spa all’interno della cascina. Nella zona interna del centro wellness, coronata da un’ampia vetrata, c’è una grande vasca con idromassaggio, affiancata da una zona relax. Poi si prosegue verso il percorso Kneipp, il bagno turco e la sauna. Dal giardino esterno si accede alla seconda sauna, quella finlandese, con una temperatura abbastanza alta, la banja russa, in pratica. Il centro spa della Caremma non è mai affollato: funziona su prenotazione e non fanno entrare più di 12 persone per ogni turno. È un posto veramente pulito, silenzioso e rilassante, aperto fino a tarda sera.

A proposito di sera, se siete rimasti in città e volete farvi un aperitivo, Milano è la città dell’Happy Hour. Volete bere qualcosa e riempirvi la pancia con meno di 10€ in una zona tipica del capoluogo lombardo? I Navigli sono ciò che fa per voi. Per l’Happy Hour consiglio personalmente il Ginger Cocktail Lab sul Naviglio Pavese, dove assaporare cocktail buonissimi, molti dei quali allo zenzero, e spizzicare finger food in compagnia.

Mag Cafè – di madtrip.co

Se invece preferite il Naviglio Grande, siete amanti dei cocktail morbosamente ricercati e dell’arredamento di antiquariato, delle situazioni in stile “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll, vi consiglio il Mag Cafè. Non servono altre parole per descrivere l’arte espressa nei cocktail che vi prepareranno i ragazzi. Andate e provate, è l’unica. Non ve ne pentirete.

Questa è Milano vista da me quello che farei io se fossi turista nella mia città. Ora sono curiosa di sapere i vostri preferiti nel capoluogo luogo lombardo.

Ringrazio di nuovo Roberta per questo spazio fantastico! Ringrazio voi per aver letto il mio post! Ci rivediamo su Italia Russia Corner.

Di Alessandra Schirò

 

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Calabrese di nascita, emiliana di adozione. Se si potessero studiare i miei geni si troverebbe qualcosa di legato ai viaggi. Per anni viaggiare era un modo per evadere da una vita che mi stava stretta: "a chi mi domanda la ragione dei miei viaggi rispondo che so bene quel che fuggo ma non quel che cerco." Adesso viaggio perché ho un continuo bisogno di scoprire, esplorare, conoscere, assaggiare. Amo viaggiare e scrivere, e poi di nuovo viaggiare e scrivere, senza sosta. Benvenuti nel mio piccolo mondo di viaggi, esperienza e vita!

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