IL CURRICULUM DEL LETTORE: LA MIA VITA SCANDITA DAI LIBRI

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L’idea di un Curriculum del lettore mi ha da subito incuriosito e mentre leggevo i vari post ospitati da ParoleOmbra non potevo fare a meno di pensare ai libri che hanno caratterizzato i momenti fondamentali della mia vita.

Intanto mi sono accorta che non sono sempre stata una super lettrice e che mi sono avvicinata ai libri piano e con l’aiuto di una cugina speciale, più grande di me e che mi ha sempre segnato un po’ la strada.

Eppure i libri, anche se pochi in alcuni periodi, hanno segnato ogni periodo della mia vita. Non ricordo il primo libro che ho letto, ricordo però che leggevo le fiabe sonore seduta sul divano, in mezzo a mamma e papà, mentre in tv partiva la sigla di Lunedì Film. Quell’immagine mi è rimasta impressa nella memoria e ancora oggi mi fa sorridere. In quarta elementare è arrivata una maestra d’italiano molto brava, la maestra Ines ci ha avvicinato per la prima volta ai libri. Ricordo il giorno che ci ha portato una busta piena di libri tra i quali sceglierne uno da leggere per le vacanze di Natale e poi uno al mese. La maggior parte erano i famosi libri di formazione, i classici per quell’età. Ne ho letti alcuni ma due sono diventati i miei preferiti: I ragazzi della Via Pal di Ferenc Molnar e La capanna dello Zio Tom di Harriet B. Stowe. Il primo l’ho riletto altre volte e devo dire che continua ad essere uno dei miei libri preferiti, anche se mi chiedo spesso come mai un libro i cui protagonisti sono tutti maschi. In generale credo che la cosa che mi ha colpito è l’importanza dell’amicizia che pervade in ogni pagina del libro.

Un ricordo e un libro che mi commuove sempre è il libro Cuore di Edmondo De Amicis. Era il libro che dovevamo leggere per le vacanze estive tra la 4^ e la 5^ elementare. Non so se fosse un po’ troppo difficile per me o se ci marciavo su, ma ricordo che ogni pomeriggio, al fresco del nostro salotto, mia mamma mi leggeva un capitolo. Io ascoltavo e immaginavo. Ricordando quei momenti mi commuovo e mi rendo conto di quanto sia importante per i bambini avere un momento dedicato alla lettura da condividere con i propri genitori e non solo quando si è ancora troppo piccoli per leggere, ma anche più avanti.

Alle scuole Medie ho scoperto i libri sulla Shoah. Ho iniziato col Diario di Anna Frank, il classico per eccellenza. Ma quello che mi ha più colpito è stato Il Silenzio dei vivi di Elisa Springer. Leggevo quelle parole e provavo paura e vergogna. La descrizione di ciò che hanno dovuto subire era così forte da entrarmi dentro tanto da farmi stare male. Ho pianto molto ma non mi sono mai fermata, non ho mai saltato una pagina o chiuso gli occhi.

Tra le scuole medie e il liceo ho avuto un periodo buio. Il passaggio alle scuole superiori è stato traumatico e passavo troppo tempo sui libri di scuola per avere anche voglia di leggere dell’altro. Il libro che mi ha fatto ritrovare la voglia di leggere è stato Lo Hobbit di Tolkien e la scoperta del mondo Fantasy. A questo è seguito naturalmente Il Signore degli anelli. Lo leggevo ogni sera prima di andare a letto, seduta alla scrivania perché il tomo era troppo grande da portare a letto. Ci ho impiegato quasi un anno a leggerlo tutto e alla fine leggevo solo una pagina a sera perché non volevo che finisse. Mi ha guidata per un intero anno di adolescenza, mi ha accompagnato all’inizio di una storia d’amore, mi ha confortato per la morte di mia nonna e allontanato dalla paura delle interrogazioni del giorno dopo.

La passione per il fantasy ha trovato culmine con l’intera saga di Harry Potter della Rowling. Ho iniziato a leggere il primo libro quando tutti aspettavano con ansia l’ultimo, convinta da mia cugina. L’ho vista piangere per la morte di Silente e alla mia presa in giro mi ha risposto: “Leggilo e poi mi dirai!”. Ho comprato il primo e due giorni dopo avevo tutti gli altri sei a casa. Li ho divorati uno dietro l’altro e ancora oggi sogno un giorno di svegliarmi ed essere a Diagon Halley.

All’università ho letto poco, per lo stesso motivo dei primi anni di liceo. Lezione, studio e vita universitaria non mi lasciavano tempo alle letture di piacere. Però ricordo un libro che ci aveva consigliato la prof di Pedagogia Speciale, Achille Piè Veloce di Stefano Benni. Duro e forte, ti fa entrare nella vita di un disabile senza grossi giri di parole, ma con emozioni forti e vere. Fino a quel momento i disabili mi avevano fatto sempre un po’ paura, ancora non sapevo che un giorno sarei diventata una maestra speciale. Un libro ha segnato la mia strada, Una bambina di Torey L. Hayden. La tenacia di quella maestra nel prendersi cura di quella bimba difficile e sfortunata mi ha colpito. Aiutare quella bambina era una sfida che richiedeva tutta la forza e l’amore di quella maestra, ricordo come quella bambina fosse entrata totalmente nella vita di quell’insegnante proprio come oggi i miei bimbi entrano nella mia.

Oggi da adulta leggo tanto ma mi è sempre più difficile trovare dei libri che mi emozionano tanto da sentirli come i libri della mia vita. Se dovessi sceglierne tre direi:

  • Venuto al Mondo della Mazzantini, che descrive perfettamente il coraggio di una donna che si trova davanti a quella che è per me la sconfitta più dura da accettare: non riuscire ad avere un figlio. Quella storia di amore, guerra e bruttezze, in realtà descrive la vita di qualsiasi coppia che da sempre si trova davanti alla difficoltà di non riuscire ad essere ciò che dovremmo essere per natura e il doverlo accettare.
  • Fai bei sogni di Massimo Gramellini, una storia che ti tiene agganciato parola per parola, che ti fa sorridere e piangere. Una storia vera, tanto vera quanto dura.
  • Uomini che odiano le donne di Steig Larsson, la saga che mi ha avvicinato al genere thriller che oggi è uno dei miei generi preferiti.

Non ci sono grandi classici nella mia vita, li ho letti (non tutti, ma neanche pochi) ma non sono mai stata la mia passione. I libri della mia vita sono quelli che parlano di emozioni vere, quelli che parlano di sogni, di amicizia, di paura, di vita e di morte, di rabbia e tristezza, di montagne da scalare. Libri che parlano delle emozioni delle persone, belle o brutte che siano, ma vere. Un libro mi è piaciuto davvero se dopo anni, riguardando la copertina, non ricordo tutta la trama ma ricordo perfettamente l’emozione che mi ha provocato, ricordo le lacrime o i sorrisi, ricordo la difficoltà di spostarlo dal comodino alla libreria, tanto che alcuni sono rimasti sul comodino per un po’ anche una volta finiti.

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Calabrese di nascita, emiliana di adozione. Se si potessero studiare i miei geni si troverebbe qualcosa di legato ai viaggi. Per anni viaggiare era un modo per evadere da una vita che mi stava stretta: "a chi mi domanda la ragione dei miei viaggi rispondo che so bene quel che fuggo ma non quel che cerco." Adesso viaggio perché ho un continuo bisogno di scoprire, esplorare, conoscere, assaggiare. Amo viaggiare e scrivere, e poi di nuovo viaggiare e scrivere, senza sosta. Benvenuti nel mio piccolo mondo di viaggi, esperienza e vita!

8 Commenti

  1. Che bell’idea quella del curriculum del lettore. Mi rivedo in molte cose di quelle che hai scritto, soprattutto riguardo l’infanzia: la Shoah, Cuore, La Capanna dello Zio Tom… Complimenti per la memoria!

    • Si davvero una bella idea a cui ho voluto partecipare subito. Devo dire che è stato davvero bello ripercorrere la mia vita attraverso i libri e trovare alla fine un comune denominatore nonostante la diversità dei libri e dei periodo di vita!

  2. Bellissima questa cosa del curriculum del lettore! Anche io come te non ricordo il primo libro letto: da piccola mi piacevano le fiabe, soprattutto quelle un po’ “macabre”, tipo Hansel e Gretel; poi ci sono stati Pinocchio, Oliver Twist e Piccole Donne. Ma già dai 12/13 anni in poi mi sono buttata sul genere “pesante”, quindi classici della letteratura a manetta, soprattutto gli scrittori francesi dell’800, tra i quali infatti c’è il mio autore preferito: Emile Zola. Oggi mi piace anche leggere cose leggere, tipo I love Shopping, oppure riprendo in mano romanzi che ho amato molto!

    • Mi sono divertita molto a partecipare. Devo dire che nell’ultimo anno ho iniziato parecchi libri che poi ho lasciato a metà. Non so bene se per un mio stato d’animo o perché ho beccato una serie di libri sbagliati!

  3. Mi sono ritrovata anch’io in molti dei tuoi libri. Io ricordo bene il primo libro che ho scelto di leggere, perché prima mi venivano regalati, leggevo quello che mi donavano. Ebbene, alle scuole medie ho scoperto La Biblioteca! I Misteri della Jungla Nera è stato un amore lunghissimo, con tutta la collana di Salgari a seguire.

    • Salgari è un must eppure io l’ho apprezzato di più una volta cresciuta che da ragazzina. Noi purtroppo non avevamo la biblioteca a scuola… È una cosa che ci è sempre mancata!

  4. Bellissimo questo curriculum letterario Robby, veramente interessante. Molti libri citati anch’io li ho trovati bellissimi,ma devo fare outing:Cuore non riesco a leggerlo.A parte che mi fa piangere tantissimo, non sono mai riuscita ad inserirlo in nessuno dei miei percorsi letterari perché ha qualcosa che mi blocca e ogni volta mi fa dire:”no qui non ci sta bene”…chissà poi perché,magari il.prossimo laboratorio per adolescenti chiamo te a raccontarlo

    • Oddio non so se sarei in grado di raccontarlo. A quel libro sono legati dei ricordi, anche se mi rendo conto che oggi è un libro datato e che non legge più nessuno. Eppure io l’ho amato tanto. Molto più di Piccole Donne, che ho sempre pensato di rileggere ma non l’ho ancora fatto.

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